HOPPIO FESTIVAL Voci dal mondo – Dal 26 agosto al 26 settembre arriva a Roma, per la manifestazione “Estate in Piazza” del Municipio I, sul Colle Oppio, il nuovo festival che intreccia linguaggi e discipline delle arti dal mondo.
Un festival interdisciplinare, internazionale, multiculturale e intergenerazionale che vedrà alternarsi musica e arti performative, incontri, dibattiti, visite guidate e laboratori per i più piccoli. Un luogo scelto non a caso, quello del Colle Oppio, dove storicamente si incrociano le geografie, passato, presente e futuro, natura e cultura.
Lo spazio del Festival sarà aperto dal 26 agosto al 26 settembre, 7 giorni su 7, dalle 18.00 alle 01.00. L’alternarsi di laboratori, incontri, workshop e concerti di artisti nazionali e internazionali, che porteranno sul palco tutti i generi di musica, dal folk al rock, fino alla musica elettronica e al Rap e Trap, garantirà una animazione quotidiana e diversificata per stile e contenuti, coinvolgendo il tessuto associativo, la cittadinanza e anche chi attraversa questo quadrante di città solo da turista.
«Ci piacerebbe dare vita a una comunità multiculturale attiva e vivace, che sia parte attiva nella rinascita della città attraverso la potenza della cultura», spiegano i promotori del festival, dell’Associazione ÈarrivatoGodot Aps, uno dei nodi della rete dei circoli Arci che si avvarrà anche di partner come D’Ada Srl, Associazione “Anytime”, Ambrosia (associazione di archeologi/e che curerà le visite guidate), Arci Ea Lab Aps, Associazione Eventi H24 e con il supporto del comitato provinciale di Arci Roma.
All’apice del cuneo verde sognato da Antonio Cederna, di fronte al Colosseo e a due passi dalla Domus Aurea. Tra l’Esquilino e il Celio “Azzurro” dove si mescolano donne e uomini dei Sud del mondo e turisti di ogni parte del pianeta, con i romani e le romane, cosmopolitə già da mille generazioni. Tra la “gay street” e le basiliche e di fronte al luogo in cui fu edificata la prima Casa del Popolo di Roma o dove, solo ventitré anni fa, migliaia di kurdi arrivarono per reclamare l’asilo politico per “Apo” Ocalan.
Una location irripetibile che diventa lo scenario per una rassegna di teatro, musica, poesia, per l’incontro e il dialogo tra le diverse culture che arricchiscono il tessuto sociale della nostra Capitale.